Oggetti insoliti su Marte 1

Quando ho visto questa immagine per la prima volta, sono rimasto al quanto perplesso perché si intravvedono, sparsi qua e là oggetti che rammentano dei rottami.
La prima impressione che ho avuto è che si trattasse di un "vecchio" pesce d’aprile organizzato da qualche buon tempone della NASA, però va considerato che se fosse stato questo il caso, se ne avrebbe avuto eco su giornali e telegiornali, cosa che non mi risulta vi sia stato, inoltre dopo lo "scherzo", l’immagine sarebbe stata rimossa, comunque nel caso l’immagine sia autentica, solleva un’infinità di domande ed è dal presupposto di autenticità che mi sono cimentato nell’analizzare l’immagine se pur limitato nei mezzi.

Per mia natura non sono avvezzo a trarre facili quanto improprie conclusioni, però devo riscontrare che quest’immagine pone parecchi interrogativi circa la natura di quanto si osserva, in prima istanza,  se di rottami si trattasse, sicuramente non potrebbero essere riferibili a sonde precedentemente inviate sulla superficie marziana, poiché per configurazione, posizione e struttura, non assomigliano ai resti di una sonda schiantatasi sul suolo marziano; prima di fare la disanima dell’immagine, vorrei esprimere alcune considerazioni di carattere generale sulla morfologia del  "Nereus Crater", il cratere ricorda più il perimetro di una postazione di artiglieria o di mitragliatrice o in alternativa il cratere da esplosione piuttosto che a quello da impatto meteorico, inoltre sembra essere relativamente recente.

Dico questo perché il cratere non sembra avere le classiche caratteristiche dei crateri in cui i bordi sono ben delineati e definiti in conseguenza dell’impatto e dell’enorme energia che si sprigiona, inoltre la profondità pare essere alquanto esigua ed il materiale circostante è particolarmente vicino al cratere stesso.
Un’altra osservazione è relativa all’ambiente circostante, ossia relativa allo stato del cratere stesso; considerando che la superficie marziana è essenzialmente desertica e percorsa dai venti, come mai il cratere è solo lievemente ricoperto?
Da questa osservazione ne consegue che il cratere sia relativamente recente e che in quella determinata posizione le correnti e i venti abbiano una scarsissima incidenza se non nulla e comunque considerando scale temporali piuttosto lunghe sarebbe dovuto essere quantomeno maggiormente ricoperto dalla sabbia.


(Immagine originale: http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap091019.html)
 
Una considerazione di carattere generale circa l’immagine va fatta; l’immagine è di fatto un collage di foto differenti assemblate per dare un quadro d’insieme dell’intera area, di conseguenza di per se è già una immagine manipolata se pur conseguente a necessità tecniche.
Ho fatto questa precisazione poiché osservando l’immagine ingrandita e in conseguenza del fatto che si tratta di un collage, il fatto che si notano diverse stranezze che assomigliano o ricordano in modo forte rottami di manufatti e questi non sono conseguenti all’assemblaggio dei diversi fotogrammi ne ad aberrazioni ottiche del dispositivo di ripresa.

Le successive immagini sono gli ingrandimenti di porzioni del collage originario in cui ho evidenziato i bordi di quelli che sembrano essere veri e propri rottami; ho omesso di evidenziare quei particolari che per una ragione o l’altra possano assomigliare per forma e struttura a qualcosa relativa ad aspetti antropomorfi, per una maggiore chiarezza, tutto ciò che assomiglia o ricorda qualcosa di strettamente umano, questo poiché la mente porta a vedere in una forma, specie non ben dettagliata e definita ciò ognuno vuol vedere nel soggetto stesso, per questo motivo ho concentrato la mia attenzione su quei particolari che evidenziano una forma regolare e che comunque risultino incongruenti con la natura e morfologia circostante anche perché in natura, eccezion fatta per le strutture cristalline, le forme regolari sono conseguenti ad una lavorazione del materiale.

In questa prima immagine sono evidenziate ed etichettate le aree dell’immagine che ho analizzato ed in cui ho "ricalcato" i bordi di quello che come ho detto ha le caratteristiche di qualcosa di innaturale o di un manufatto.
In prima istanza, quello che ha attratto la mia attenzione sono i frammenti visibili nelle cerchiature B e A, in quanto i più evidenti ad una prima e sommaria osservazione visto che la forma è indubbiamente regolare, eccessivamente regolare per trattarsi di un detrito del suolo, inoltre, considerando gli effetti della deflagrazione conseguente l’impatto la forma risulta conseguentemente incongruente; nel senso che i frammenti sono eccessivamente vicini al punto di impatto e che a seguito di questo abbiano mantenuto quella determinata forma.

immagine disponibile sul album fotografico

Prendiamo in esame l’area denominata A, queste due immagini sono lo stesso ingrandimento della porzione del mosaico, nella seconda immagine sono evidenziati i diversi frammenti; anche per successivi ingrandimenti verrà adottata la stessa metodica di evidenzia-tura.
In questa prima porzione è possibile notare una certa omogeneità dei diversi frammenti evidenziati in questa come negli altri ingrandimenti; questa omogeneità è relativa sia alle forme geometriche che al tipo di materiale che appare particolarmente più chiaro del terriccio circostante.

In relazione alle forme geometriche si evidenziano quadrati, rettangoli, pentagoni ed esagoni, alcuni parzialmente insabbiati; ora è difficile ipotizzare che queste strutture siano la conseguenza di aberrazioni ottiche del dispositivo di ripresa e prospettiche delle immagini acquisite o conseguenti l’assemblaggio dei diversi fotogrammi che compongono il mosaico, anche perché se vi fossero distorsioni dovute a questi fenomeni, non si comprende il perché alcuni, definiamoli oggetti, siano distorti ed altri no o che il fenomeno si riscontri sul complesso dell’immagine stessa.
osservando con attenzione i frammenti quel che emerge è che sostanzialmente oltre alla particolare conformazione geometrica, hanno una superficie pressoché regolare e levigata con un grado di riflessione elevato, il ché in parte spiegherebbe il perché risaltino sul terreno più scuro in modo così accentuato; altra caratteristica che ritengo insolita è che quasi tutti i frammenti danno l’idea di una sorta di profilato e di conseguenza con uno spessore estremamente ridotto, cosa alquanto improbabile essere un fenomeno naturale.
Va anche detto e non escluso che non possa essere la risultante di un insieme di fenomeni fisici ed atmosferici specifici di Marte, dico questo perché in parte una sorta di "profilatura" naturale è possibile; mi spiego meglio, osservando le rocce sedimentarie circostanti potrebbe essere che alcuni strati si siano sfaldati in modo netto da altre rocce e che i minerali o quant’altro in esse contenute abbiano reagito a contarro dell’atmosfera, come succede per il cemento quando si formano cristalli di nitrati.

Per le forme geometriche regolari, una possibile interpretazione potrebbe essere che alcune rocce basaltiche colonnari si siano frammentate a seguito dell’impatto, ma questo sembra in contrasto con la natura dell’area circostante come indicano alcune rocce sedimentarie circostanti e ricorda più un il letto di un lago o di un mare primordiale, piuttosto che l’origine vulcanica, considerando l’assenza di colonne se pur parzialmente integre.

Spostiamo l’attenzione su alcuni particolari dell’ingrandimento, per l’esattezza in alto a destra dell’immagine, dietro il frammento di quella che ho definito roccia sedimentaria si scorge una forma quadrata che assomiglia ad una cornice o al coperchio di una cassa; certamente non è possibile comprendere di cosa si tratti effettivamente, ma data la direzione dell’ombra sembra essere qualcosa di solido e non di un gioco di ombre, che nel qual caso, potrebbero essere riferibili ad un condotto emergente dal terreno.
Anche in alto a sinistra si scorgere qualcosa che oggettivamente pare essere fuori posto, a fianco di quello che sembra essere una specie di "labirinto" che stranamente assomiglia alla chiocciola @ emerge dal terreno qualcosa che per struttura assomiglia ad una condotta o un tubo ossidato.

In questa seconda porzione ingrandita relativa al riquadro B, si evidenzia ulteriormente l’innaturale foggia dei frammenti, si potrebbe assimilare la forma a "casetta" a quella di una targa o di una lapide, tra l’altro, la sabbia presente sulla superficie sembra disposta in modo quasi ordinato, come se riempisse delle incisioni.
Che questo frammento possa essere una lapide incisa è una semplice congettura, ed in relazione ai mezzi di cui dispongo, non mi è possibile effettuare una più approfondita analisi, comunque incisioni e scritte a parte, le caratteristiche dell’oggetto stesso non lasciano certo pensare a qualcosa di naturale.

A
fianco a questa ipotetica "targa" evidenziato con il numero 2, c’è una conformazione che ricorda una
armatura da samurai o ad indumenti con imbottitura; evidenzio questo fatto perché di fatto in questo
caso è una semplice illusione ottica, si tratta di due rocce di
identica conformazione che dalla prospettiva di ripresa ricordano o inducono a pensare a degli indumenti.
Da questo ingrandimento, si evidenzia ulteriormente che i frammenti in questione sembrino essere dei profilati anche piuttosto sottili, quasi dei laminati, osservando nell’angolo superiore destro, il frammento pare essere proprio un pezzo di lamiera, dico lamiera inteso nel senso della foggia non del materiale.

Quello che viene evidenziato dal numero 1, sembra invece essere una sorta di tombino o di condotto; indubbiamente incompatibile con l’ipotesi naturale, considerando comunque l’ipotesi di un fenomeno erosivo sotterraneo conseguente una falda ormai prosciugata, non spiega l’apparente forma regolare del foro.

Ingrandimento area C

Nel seguente ingrandimento le stranezze sono ancora più sorprendenti, tanto da far dubitare della genuinità dell’immagine stessa; ora oltre ai già evidenziati frammenti che possono comunque essere riferibili ad un fenomeno per quanto improbabile ma comunque possibile naturale, alcuni di questi proprio non è possibile atteribuirne una origine "naturalista"

Ingrandimento area D

La prima evidenza è il frammento in primo piano che ha proprio le caratteristiche di un pannello coibentato, ma ipotizziamo comunque che si tratti di una roccia con con caratteristiche insolitamente e particolarmente simmetriche, ma quanto evidenziato dal numero 1 certamente non può in nessun modo avere una spiegazione naturale se non ipotizzando che in natura siano possibili formazioni cristallino-metalliche cilindriche oltremodo calandrate.
Il particolare ingrandito ulteriormente qui a fianco, ricorda proprio la parte superiore di una bombola di gas analoga a quelle utilizzate per per il propano impiegate normalmente nei camper o per le saldature con cannello.
Come si vede dall’ingrandimento è fuor di dubbio che l’oggetto ha una forma cilindrica, inoltre si nota chiaramente la traslucidità della superficie, poi in prossimità dello stesso oggetto, ne è presente un secondo anch’esso  di forma cilindrica con caratteristiche di traslucidità analoghe se pur posizionato tangenzialmente il primo che pare semi interrato o coperto da una roccia antistante.

Osservando attentamente il lato superiore dell’ingrandimento si nota ancora una volta ed in modo ancor più chiaro la presenza di un frammento dalle caratteristiche di cui ho parlato in precedenza circa i laminati che assomiglia ad una sorta di canalina semicoperta da una sorta di contenitore o di una cassa/cassetto.

Anche in quest’altro ingrandimento si notano, oltre agli oggetti già segnalati di forma geometrica ben definita, altri oggetti "strani"  che ho ulteriormente evidenziato con i numeri,


Ingrandimento aree E e F

Iniziando con quello marcato 1, questo pare essere un tondino o uno spezzone di cavo che emerge dal terreno verticalmente; l’evidenza di questo è che l’oggetto risulta essere posto anteriormente ad una roccia e pertanto non può essere considerata un’ombra ne tanto meno la linea di frattura delle rocce retrostanti in quanto prospetticamente risulterebbe incongruente.
Per l’oggetto marcato con il 2, questo, oltre ad avere una forma cilindrica, sembra essere costituito da due differenti tipologie di materiale, di fatti una parte, quella più grande ha un colore chiaro rispetto la seconda più piccola un colore scuro; di impulso mi verrebbe da dire che assomiglia ad una sigaretta, ma sinceramente troverei alquanto "pittoresco" immaginare un marziano fumatore, comunque restando in un’ottica strettamente "tecnologica" l’oggetto potrebbe essere assimilato ad una sorta di bullone, di rivetto o in ambito militare,  un proiettile di un qualche tipo.

L
a serie di ingrandimenti evidenziano oltre l’oggetto della marcatura 1 quelli della marcatura 4; il primo fotogramma è l’ingrandimento dell’area specifica, mentre i successivi due fotogrammi sono elaborazioni dello stesso e per la precisione al secondo è stato applicato un filtro di incremento dettaglio ed al terzo un filtro di tonalità al fine di evidenziare meglio gli oggetti in questione.
Come si può osservare, il marcato 1 è effettivamente un qualcosa che sporge dal terreno in senso verticale, inoltre,  si riscontra anche una certa piega verso l’apice; per quanto riguarda gli oggetti marcati con il numero 4, questi sembrano avere la forma di piatto o ciotola di diverse dimensioni; considerando
la luce e le ombre presenti su questi oggetti, embrano essere parzialmente traslucidi ed in parte ossidati, osservando gli oggetti più grandi con attenzione,  più che piatti sembrano essere una sorta di flangia circolare il cui bordo è piuttosto arrotondato.
Al di sotto di queste flange si nota anche una sorta di leva allungata conica parzialmente contorta al cui capo è presente una sorta ghiera più chiara.

Comunque dall’osservazione dei diversi fotogrammi è possibile notare anche altri oggetti che non ho evidenziato perché non notati in precedenza.

Per quanto riguarda il frammento marcato con il numero 3, questo sembra avere una consistenza maggiore rispetto altri, analogamente al frammento più grande visibile nell’ingrandimento EF, questi oggetti sembrano avere la strutturazione di una lastra rocciosa su cui sono presenti dei segni ben definiti, in uno una sorta di rettangolo piuttosto profondo attraversato da una ulteriore scanalatura al centro e due fori circolari esterni il rettangolo, mentre l’altro frammentato in due pezzi sembra riportate anch’esso una scanalatura rettangolare al cui interno si possono distinguere due triangoli opposti affiancati.

Concludendo l’analisi di questo ingrandimento voglio evidenziare la presenza di quella che sembra essere una lamiera piegata similmente ad una tegola ed un ulteriore struttura che ricorda un tombino o condotto.
Ipotizzando l’origine di questi oggetti, anche in questo caso è particolarmente difficile attribuirne un’origine naturale.


Proseguendo con l’ingrandimento denominato G; anche in questo si evidenziano frammenti che sembrano essere pezzi di lamiera ondulata, un pezzo di piastra con un foro perfettamente circolare ed in basso al centro una forma rettangolare semicoperta che ha una specie di bordatura in lilievo che la fa assomigliare ad un portello o pannello sagomato.

ingrandimento area G

Osservando anche questo ingrandimento mi sono reso conto di altri oggetti che non avevo notato in precedenza, a sinistra in alto dell’immagine ho scorto un qualcosa che sembra essere un pezzo di tubo interrato per più della metà; sia per questo frammento che per la "piastra" si nota una maggiore rifrazione che fa pensare ad oggetti di metallo, per quanto riguarda la cosi detta piastra, si nota che i bordi sono particolarmente netti al ari di un taglio dalle caratteristiche industriali. (taglio laser o qualcosa di analogo)

Effettuando una più attenta osservazione degli ingrandimenti, come detto in precedenza, mi sono accorto di oggetti che non avevo evidenziato, nel seguente ingrandimento, a parte i frammenti deformati che ricordano una lamiera, voglio focalizzare l’attenzione su due particolari oggetti che esaltano ulteriormente le stranezze dell’immagine; per l’esattezza si tratta di un oggetto perfettamente sferico chiaro visibile in alto e di una seconda che anch’essa sembra essere una sfera però cava o con un foro.

Dall’ulteriore ingrandimento qui a fianco ho evidenziato questi due oggetti, manipolando l’immagine con diversi filtri, si evidenzia la loro sfericità; dato che il programma che utilizzo non ha funzionalità professionali, l’elaborazione risulta essere decisamente pessima pertanto non ho incluso queste immagini, comunque da quanto è possibile osservare dallaluce e dalle ombre relative, è indubitabile la sfericità di questi oggetti.

ingrandimento area H

Oltre agli oggetti sferici, in questo ingrandimento si vedono chiaramente quelle che sono o sembrano essere delle lamiere soprattutto per gli oggetti marcati con i numeri 1 e 3 ed in parte il due, dove sembra emergere dal terreno una sorta di tubo di discrete dimensioni o un qualcosa che ricordi un bidone.

Per quanto riguarda l’oggetto marcato col numero 4, non sono riuscito a ipotizzare di cosa si possa trattare, comunque da quanto è possibile osservare, la forma risulta piegata al vertice con regolarità e sempre da quanto è visibile ha uno spessore piuttosto consistente, nell’ingrandimento è possibile osservare anche altri oggetti analoghi se pur di minori dimensioni, per l’esattezza nei pressi di quello che sembrerebbe un bidone ne è possibile vedere uno ed inoltre a fianco ad esso sembra essere presente una sorta di piccone.

Nel seguente ingrandimento relativo alle aree I ed L, vi sono ulteriori conferme a che, di alcuni frammenti si possa parlare di lamiera; come espresso in precedenza non è possibile dire se si tratti di un materiale metallico oppure no, comunque per quanto riguarda le marcature 1, 3 e 5 è difficile attribuire una natura diversa da quella di un laminato indipendentemente dal materiale di costituzione.

ingrandimento aree I e L

L‘oggetto
marcato con il numero 2, ha tutte le caratteristiche di un contenitore
simile ad una cassa o una scatola analogamente ad altri oggetti
visibili in altri ingrandimenti, mentre per quanto riguarda il numero 3 sembra essere della stessa tipologia fel frammento numero 2 dell’ingrandimento o H.
 

Sempre in questo ingrandimento, a fianco della marcatura 1 si nota in modo evidente una sorta di asta o un tubo apparentemente conico simile ad un puntale, ma penso sia più probabilmente semi ricoperto dal terriccio.
Vorrei evidenziare un qualcosa che potrebbe essere associabile ad un "reperto organico"; a fianco della marcatura 1, all’incirca a metà dell’ingrandimento è possibile notare una forma particolarmente suggestiva, sembrerebbe trattarsi di un teschio inoltre sono distinguibili le orbite oculari.
E’ da sottolineare che nello specifico, le ombre giocano un ruolo importantissimo in quello che potrebbe essere semplicemente un’illusione ottica, dato che non sono disponibili fotografie da una distanza più ravvicinata, l’ipotesi di un teschio resta tale.
Un’altra evidenza diciamo strettamente connessa all’ipotesi di resti organici anche se indiretta, potrebbe essere l’oggetto visibile in basso al centro dell’ingrandimento, questo pare essere un guanto di una mano a quattro dita.

Eccoci all’ultimo ingrandimento; anche in questo, potrebbe essere presente un reperto organico per l’esattezza, sotto l’oggetto marcato con il numero 3 e cerchiato in rosso; questo reperto assomiglia in modo impressionante ad un anello di una colonna vertebrale per la precisione dell’area cervicale; oppure, ipotizzando la presenza di "tubi" ad un mandrino per filettature.
Restando sempre in prossimità di questa "vertebra cervicale" l’oggetto marcato col numero 3, è indubbiamente un oggetto metallico a forma di U, che possa trattarsi di una calamita?
Bhé, considerando l’ipotesi della presenza di diversi oggetti "tecnologici" perché escludere tale eventualità?
Comunque, passiamo ad osservare l’oggetto marcato col numero 2; che dire sembra proprio un foglio di qualcosa semi arrotolato, una lamiera piegata o un qualche tipo telo semi rigido?
E che dire della forma a freccia evidenziata dal numero 1?

ingrandimento area M

Come ho accennato, i mezzi a mia disposizione sono estremamente limitati e le elaborazioni sull’immagine sono state effettuate con un programma di foto ritocco dato un "bundle" con la macchina fotografica, per cui non ha le prestazioni di un programma professionale, sono sicuro che analizzando l’immagine con un programma professionale, si possano scoprire altre stranezze; in ogni caso se qualcuno ha voglia e tempo da dedicarci, consiglio di scaricarsi l’immagine originaria dall’indirizzo http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap091019.html prima che la NASA si renda conto dell’errore e la rimuova.

Per concludere, ho l’impressione che con la pubblicazione di questa immagine la NASA, si comporti come chi lancia il sasso e nasconde la mano, nel senso che se ha pubblicato il mosaico completo di queste riprese, come mai non ha pubblicato le immagini degli oggetti in questione riprese da distanza ravvicinata?
Eppure di immagini in primissimo piano ve ne sono parecchie, a partire dai sassi più (apparentemente) insignificanti, alle impronte lasciate sul suolo polveroso dalle ruote dentellate del rover; come mai oggetti che potrebbero rivelare un qualcosa di epocale vengono elusi?


[Fine stesura 03/11/2009]

Informazioni su phoo34

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4 risposte a Oggetti insoliti su Marte 1

  1. Deker ha detto:

    Ciao Alessio
    Non avevo letto questo articolo, davvero impressionante quello che hai evidenziato dovrebbe porre molte domande, anche se esponi i tuoi argomenti con un grado di dubbio, sembra proprio che tu ci abbia azzeccato.
    Sono tante le cose strane che si vedono se sono realmente quelle che sembrano ci sarebbe da correggere molte cose che sappimo su Marte ma anche su di noi, questo mi fa pensare al film Mission to Mars dove si ipotizza che la terra sia stata inseminata dai marziani milioni di anni fa.
    L’idea che il cratere non sia di un meteorite ma di una bomba vorrebbe dire che forse marte sia stato distrutto da una guerra totale tra extraterrestri, ho letto di una guerra nell’antichità tra i abitanti di sirio e quelli delle pleiadi, è possibile che quel conflitto abbia interessato anche il nostro sistema solare e che i resti di quella guerra siano quello che c’è sul pianeta rosso?

    • phoo34 ha detto:

      Ciao Deker,
      Per brevità rispondo ad entrambi i commenti, i post in questione sono piuttosto datati e seppue risalgono al 2009, sono ancora attuali e forse questo dipende anche dal fatto che da poco è iniziata la missione del nuovo e più sofisticato rover Curiosity.
      Come più volte ho ribadito, occorre usare il dubitativo, non perché sia un “negazionista”, ma piuttosto perché quanto esposto non può e non deve essere preso, come oro colato se non dopo gli effettivi riscontri e verifiche; certo quello che si osserva desta scalpore, ma non è questo il mio scopo, ti domandi come mai, dal “sottobosco” dei ricercatori del mistero, queste cose sono sono state osservate, bé di spiegazioni ce ne sono tante, ma lascio a te e ad eventuali altri lettori trovare quelle più congeniali.
      Per quanto riguarda il fatto che molte immagini siano state rese di dominio pubblico da parte della NASA, va detto che seppure l’ente aerospaziale statunitense ha una forte connotazione militare, è e resta una agenzia governativa pubblica a carattere civile, finanziata anche dalle tasse dei cittadini americani, quindi, si deve dimostrare che i fondi destinati, diano risultati e evidenze concrete anche in forma di documentazione visiva, seppure fortemente censurata.
      Nella specificità del Nereus Crater, la mia osservazione è che esso assomiglia ad un cratere da esplosione e non meteorico, questo, anche per una seppur, limitata conoscenza relativa ai particolari crateri; dato i presunti resti sparpagliati, si potrebbe anche immaginare che sia stato originato dal precipitare di un qualche manufatto, ma da chi?
      Per quanto riguarda “la guerra pleiado-siriani” son sono in grado di rispondere, sta di fatto che esiste un’ampia platea di recensori che ne parlano, ho però il sospetto che i possa trattare di un qualcosa che è stato liberamente tratto ed ispirato da antichi testi sacri sanscriti, si veda il Mahābhārata, la
      viaBhagavadgītā e altri importanti testi religiosi induisti.
      Comunque se in linea di ipotesi, la presunta guerra ci fosse stata, bhé oltre ad interessare il pianeta Marte, avrebbe coinvolto anche la Terra, e questo in riferimento a quanto contenuto nei testi appena citati.

  2. dardo ha detto:

    Caro Alessio, il tuo approfondimento su queste immagini è interessante. Trovo molto particolari quelle pietre che hanno quelle specie di scalanature che ricordano molto le colonne di antichi templi greci o romani. Io ho una mia teoria: la vita esisteva su Marte, ma qualcosa deve essere andato storto. Il pianeta più vicino era l’attuale “Terra”. Ma non credo che si siano trasferiti qui, piuttosto che frammenti di sostanze organiche siano arrivati a noi attraverso chissà quale coincidenza astronomica. Il resto è lasciato al caso, all’evoluzione di queste sostanze che si sono adattate ad un nuovo e forse ancora inospitale ambiente terrestre. Questa teoria può valere per Marte, ma anche per tutte le meteoriti che ogni giorno entrano nell’atmosfera del nostro pianeta. Allora la domanda che ti pongo è questa: fermo restando che la vita sulla terra sia nata come nei modi precedentemente descritti, cosa succederà (se non sta già accadendo) se una nuova forma di vita, proveniente da chissà quale angolo dell’universo, si dovesse impiantare sul nostro pianeta? Non sto parlando degli “esserini grigi”, ma di forme molto più semplici come i batteri. Potrebbe essere accaduto qualcosa del genere anche su Marte, con una devastazione tale da sterminare una possibile specie umanoide che abitava quel pianeta? I massi della foto ricordano molto i resti di edifici della Grecia classica e quella pietra piatta con un angolo di 90 gradi, semisotterrata ma ben definita non mi sembra opera di un impatto meteoritico. Grazie per lo spazio offerto ai commenti e buona serata.

    • phoo34 ha detto:

      Le considerazioni che hai esposto sono interessanti ed indubbiamente plausibili, però mi sovviene domandarmi se l’intruso fosse stato di origine batterica o microbica questi avrebbero dovuto avere una virulenza tale che la neo colonizzare il pianeta si sarebbe dovuta svolgere in tempi rapidissimi, ameno geologicamente parlando, ed ecco il nocciolo del quesito, che ne è stata della/delle forme di vita che da questa nuova matrice si sarebbero evolute?
      Considerando sempre la plausibilità di una “infezione” spaziale in un ecosistema già sviluppato, quest’ultimo avrebbe comunque avuto delle autodifese, quali batteri e microbi antagonisti e l’invasione si sarebbe “normalizzata” e se pur influenzandone l’evoluzione non lo avrebbe distrutto completamente.
      Pur restando nell’ottica delle tue osservazioni, sarei propenso a ipotizzare l’impatto di un meteorite contenete metalli pesanti e/o radioattivi che abbiano devastato la matrice genetica dell’intero sistema ecologico del pianeta.
      Un ulteriore quesito che da “provocatore” mi sovviene è come mai il nostro pianeta non ha avuto la stessa sorte?

      Per quanto riguarda le “rovine” se queste fossero le testimonianze di una civiltà sul pianeta rosso, indubbiamente non potrebbero avere milioni di anni, queste dovrebbero essere molto molto più recenti, anche se quelle civiltà avessero raggiunto una conoscenza dei materiali edili 100 o 1000 volte più evolute delle nostre, qualsiasi struttura artificiale inevitabilmente è destinata a sparire, ancor più rapidamente in assenza di una manutenzione in una atmosfera particolare come quella di Marte.
      Se un evento di estinzione totale si è verificato su Marte, questo va collocato in una tempistica più prossima alla nostra, non voglio azzardare ipotesi, ma in un range dai 2 milioni di anni a 5/6 centomila anni fa.

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